Passione innocente. Dentro la famiglia

Il nostro parere

Passione innocente (2016) USA di Drake Doremus

Passione Innocente (Breathe In) racconta le famiglie felici (apparentemente) che nascondono profondi disaccordi e dolori. Presentato con ottimi riscontri al Sundance Film Festival tratteggia la famiglia Reynolds con il padre Keith insegnante di musica insoddisfatto, la figlia Louren, talentuosa nuotatrice fragile e adolescentemente egoista e una madre soddisfatta di un menage anonimo e vuoto. Tramite uno scambio culturale arriva Sophie, una studentessa inglese in visita in America. Dopo un iniziale smarrimento Sophie si introdurrà nel mondo dei Reynolds avvicinandosi a Keith, anche grazie alla sua bravura musicale che permette all’uomo di riconoscere un suo simile, un’isola felice in mezzo ad un mare di mediocrità culturale che rischia di soffocarlo. Ovviamente, la cosa porta molto scompiglio in casa Reynolds rivelando tutti i mali nascosti che, ipocritamente, vengono occultati per fingere un simulacro di felicità.

Film apprezzabile per i punti oscuri, per come i sentimenti serpeggiano sottoterra, per come la vita diventi, improvvisamente, inutile rispetto ai desideri folli e inconfessabili, Passione Innocente descrive le  pulsioni sfrenate con inquietante ambiguità, svelando l’interiore cognizione del dolore, mostrando i chiaroscuri delle relazioni familiari borghesi. Doremus ottiene una discreta resa visiva, utilizzando toni oscuri che pareggiano il lago, il paesaggio lontano e glaciale.

La musica diventa l’unico elemento passionale in un ambiente inerte, adagiato su un versante passivo, apatico, spento. Solo la musica sa ridestare l’anima e su questo punto Keith e Sophie si ritrovano, infelici ed uniti.

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