Tutto ciò che voglio. Affetto.

Il nostro parere

Tutto ciò che voglio (2017) USA di Ben Lewin

Wendy, 21 anni, è autistica. Vive in un istituto dove ha trovato una sua dimensione centrata sulle abitudini e sulla ripetizione di gesti e parole. Lavora in un fast food e coltiva una passione per Star Trek, riconoscendosi in Spock, per la sua difficoltà di definire i rapporti umani e le emozioni. Ha scritto una sceneggiatura sulla serie per un concorso. Quando capisce che la sorella non la rivuole con sè, decide di fuggire a Los Angeles, per portare il suo scritto e dimostrare a tutti cosa sa fare.

Il racconto del mondo interiore di un’autistica divisa in due parti: il piccolo mondo in cui vive ed il grande mondo che sfida. La prima parte è quella più intensa e viva, mentre la seconda appare più convenzionale anche se venata dalla disillusione di chi si approfitta di una ragazza così indifesa, di chi la tratta con crudele indifferenza perchè ormai abituato a disinteressarsi degli altri.

La delicatezza della narrazione ed il tono lieve che Lewin le ha impresso sono l’aspetto interessante di un’opera non gridata, senza la pretesa dell’autorialità ma apprezzabile per lo sforzo di analizzare sentimenti che sembra impossibile rappresentare adeguatamente.

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