Monster – Donne

Il nostro parere

Monster (2003) USA di Patty Jenkins

La storia di Aileen Wuornos e del suo rapporto con la compagna Selby. La donna, condannata a morte per sei omicidi, si appellò alla legittima difesa per giustificare la propria condotta violenta.

Aileen Wuornos era un’assassina, una donna con gravi problemi psicologici, secondo la regista una vittima divenuta carnefice. La terribile vicenda d’emarginazione sociale ha creato un mostro che mostro è solo per via della società che l’ha schiacciata e divelta prima di farla “impazzire”. Il mondo, visto tramite la sua lente deformata, è miserabile e disperato. Concedendo poco allo spettacolo (gli omicidi appaiono in tutta la loro brutale essenza, per il loro squallore assoluto), la Jenkins racconta la terribile vita quotidiana della donna, presentata nella sua vuotezza e ripetitività. La sua abietta condizione la fa precipitare nelle braccia di una egocentrica ragazzina che le sembra l’unica ragione di vita, di sopravvivenza, dopo un lungo precipitare negli abissi.

La regista la segue con uno sguardo fenomenologico volto a far emergere il retroterra socio-familiare di questa prostituta assassina, presentandolo come un’icona femminista. Serio, duro, senza concessioni al politicamente corretto, fornisce il ritratto di un’America senza speranze per i più poveri, gli emarginati.

Emerge la protagonista, Charlize Theron, che vince l’Oscar con un ruolo ritagliato su di lei: 15 kg in più, protesi alla dentatura, ore di trucco per rendere irriconoscibile la sua bellezza sfolgorante con rughe e macchie della pelle. Si sa che l’Academy ama il trasformismo su ruoli da storie vere. Infatti, la scelta della Theron è stata premiata da una meritata statuetta

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