Ma cosa ci dice il cervello – Spie nostrane

Il nostro parere

Ma cosa ci dice il cervello (2019) ITA di Riccardo Milani

Giovanna lavora al ministero ma è una copertura per non far sapere che è un agente della Sicurezza Nazionale. Tra una missione a Marrakech e una a Mosca si riavvicina ai compagni di liceo, che possono dire di fare una vita soddisfacente… finché non confessano le rispettive vessazioni subite da un assortimento di cafoni o ricchi prepotenti. Giovanna, mentre dà la caccia a un terrorista intento a mettere insieme un’arma di distruzione di massa, decide che non può restare a guardare l’umiliazione e il conseguente abbrutimento dei suoi amici…

Commedia simpatica in cui la Cortellesi mostra il suo ricco repertorio allargandolo al cinema d’azione, anche se l’azione proposta dal film di Milani è ridotta ai minimi termini. La sua innata carica positiva traspare nonostante l’apparente ingrigimento che il personaggio si deve infliggere per non dare nell’occhio. Diretta dal marito, l’attrice è sempre ottima in sinergia con gli altri attori perchè sa porgere e ricevere le battute con grande naturalezza.
Il  film non opera scarti di ritmo quando si inoltra nel terreno dell’action, cosicchè quello che dovrebbe essere una novità nel panorama italiano è solo una semplice deviazione che non costituisce nè un precedente, nè una svolta. Certo, è difficile per ogni autore riuscire a dare credibilità a certi momenti se non si ha un budget a disposizione sufficiente, tuttavia sembra rinunciare a priori a spingere sull’acceleratore dell’action per rifugiarsi in strutture più confortevoli. La stessa cosa sembrano subire anche i dialoghi. Sicuramente l’esterofilia e l’abitudine fanno prendere con scetticismo battute telefonate e il dialetto romano che si incunea un po’ dovunque, ma forse si poteva osare di più. Così il cuore del film sta nelle gag in cui l’agente Cortellesi punisce i malcapitati per i loro comportamenti maleducati, cercando in qualche modo di rendere il mondo un posto più vivibile.
Milani si conferma però un autore tra i più azzeccati della commedia italiana. I suoi film sempre di buon livello, basati sempre su idee abbastanza inusuali, talvolta con tematiche coraggiose. Soprattutto in Come un gatto in tangenziale era stato ispirato, ma anche in questa occasione ha cercato di uscire dai confini.

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