L’ultima violenza. Moralismi

Il nostro parere

L’ultima violenza (1957) ITA di Raffaello Matarazzo

Anna vive con il padre e i fratelli Giorgio e  Lisa. Giorgio è sempre alla ricerca di soldi, quando scopre che Lisa non è figlia di suo padre rivela ad Anna che vuole provocare uno scandalo per appropriarsi della quota di eredità della giovane ma Anna, pur di evitare lo scandalo e un ulteriore dispiacere al padre, rivela a Giorgio di essere lei stessa la madre di Lisa, avuta a seguito di una violenza. Giorgio inizia a ricattare la sorella per interdire il padre e prendere così possesso dell’intero patrimonio.

Melodramma classico e abbastanza debole, rispetto alla produzione di Matarazzo, che si risolve con un finale banale e accomodante. Un film è tanto più riuscito tanto più il cattivo è delineato e affascinante. Questa volta non lo è, troppo mediato da sensi di colpa superficiali, comportamenti abbastanza incomprensibili e rigurgiti moralisti che non si spiegano se non con le eccessive semplificazioni. La recitazione ingessata della Sanson, doppiata da Dhia Cristiani, ma comunque totalmente inespressiva, è in netto contrasto con il brillante Aldo Silvani, l’unico che si salva dal grigiore, Non vi sono qua paesaggi aspri a fare da contraltare alla trama, manca l’epos tipico del melodramma che si risolve in modo innocente e quasi casuale.

 

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