Lola pater – Gender di famiglia

Il nostro parere

Lola pater (2017) FRA di Nadir Moknèche

Dopo la morte di sua madre, Zino decide di cercare il padre, Farid, scomparso venticinque anni prima. Quando lo individua in una casa nel sud della Francia, però, invece di trovare l’uomo, trova Lola.

Il franco-algerino Nadir Moknèche pone al centro dei suoi lavori delle figure femminili forti e indipendentiaffrontando il rapporto di genere maschile-femminile attraverso l’improbabile dragqueen della Ardant, prepotente anzi nella sua femminilità. L’intensità della Ardant si spegne un po’ nell’eccesso piuttosto che nel kithsch di una vicenda improbabile nei contorni, ma affascinante nei dilemmi che pone.

La diversità e l’elaborazione del lutto si mescolano in un dramma troppo studiato a tavolino, programmaticamente eversivo e per questo un po’ scontato. Le diverse forzature tendono a arrugginire i meccanismi narrativi che perdono di espressività e forza. Manca l’ironia di Almodovar per fare di questo polpettone un melò.

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