Le ultime 24 ore – Morto e risorto

Il nostro parere

Le ultime 24 ore (2017) USA di Brian Smrz

Ex soldato delle forze speciali, Travis Conrad si guadagna da vivere come sicario. Assassinato, viene riportato in vita per compiere una missione speciale per adempire alla quale ha solo 24 ore.

Un film dalle scarse idee con Ethan Hawke a reggere l’intera baracca, invero traballante, utilizzando in poche scene il redivivo Rutger Hauer, inghiottito da troppi film mediocri e insipidi. Smrz ha fatto il coordinatore degli stunt nella precedente carriera; infatti, sa gestire positivamente le scene d’azione e coordinare il lavoro professionale della troupe. La trama è davvero un abbozzo incompiuto con le motivazioni tagliate con l’accetta.

La cifra stilistica è quella dei due John Wick prodotti dalla stessa casa, molto ispirata dal cinema di Tsui Hark e John Woo, piena di scene iperrealiste. Quello che manca è una certa poetica dell’action, l’angusta profondità dei personaggi, l’arte della composizione dell’immagine, l’estetica della morte e della violenza. Senza questi dettagli, non da poco, siamo nella meccanica ripetitiva, nella freddezza del mestierante.

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