Lacci – Famiglia spezzata

Il nostro parere

Lacci (2020) ITA di Daniele Luchetti

Il matrimonio di Aldo e Vanda entra in crisi quando Aldo si innamora della giovane Lidia. Trent’anni dopo, Aldo e Vanda sono ancora sposati. Un giallo sui sentimenti, una storia di lealtà ed infedeltà, di rancore e vergogna.

Trent’anni in tre prospettive diverse. Prima la crisi del matrimonio con il tradimento di Aldo, poi la revisione in tarda età quando la coppia, ancora insieme nonostante tutto, rivede il proprio passato attraverso l’esperienza della vita, infine il punto di vista dei figli che, invisibili, osservano i propri genitori distruggersi e riflettono sui loro traumi.

Adattamento del romanzo omonimo di Starnone, Lacci appare come un film disomogeneo dove, nonostante la bravura degli attori, la distruzione amorosa è mostrata attraverso momenti esemplari dove la mancanza di dialogo porta i protagonisti ad infliggersi reciproche punizioni dove oltre alla propria infelicità, portano all’infelicità anche i figli.

Il dolore disperato non diventa però contagioso, il finale non è catartico, le infelicità mancano di rabbia.

 

 

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