The outpost – Battaglia

Il nostro parere

The outpost (2020) USA di Rod Lurie

Una unità di soldati statunitensi viene attaccata dai talebani in una remota base in Afghanistan nel 2009. La ‘battaglia di Kamdesh’ è una delle scene più sanguinose della guerra in Afghanistan.

Teso e urticante: il film di Lurie è solo la lunga attesa di una battaglia inevitabile, costretta dagli eventi e dalla stupidità del comando che insiste a tenere aperto un avamposto che non ha senso tenere aperto. La prima parte è contrassegnata dalla morte dei comandanti del plotone: una serie di eventi assurdi che fanno da macabra anticipazione di ciò che aspetta i soldati.

La macchina da presa che pedina i personaggi e li mostra nell’azione, trascurando ogni approfondimento psicologico è una scelta stilistica precisa, voluta per sottolineare il realismo e per dare una sensazione di mise en abime così forte da incatenare lo spettatore. Questo aspetto, però, non funziona e resta così l’approccio semidocumentaristico del taglio delle riprese. Così anche i dialoghi sono frammentati, episodici e servono solo a rendere tutto più angosciante, vuoto. La regia si concentra sugli spazi dove Lurie rende ottimamente

Da questo punto di vista Lurie trova il meglio anche se la vicenda distanzia ma non disturba.

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