La truffa dei Logan – Distinti perdenti

Il nostro parere

La truffa dei Logan (2017) USA di Steven Soderbergh

Tre fratelli e un esperto di demolizioni organizzano il colpo del secolo, ma non poche complicazioni sorgono quando capiscono di dover fare i conti con una gara automobilistica e con un implacabile agente dell’FBI.

Il cinema di Soderbergh è davvero cambiato e lascia un po’ perplessi la scelta di percorrere diversi generi senza un reale collegamento, una poetica costante. Il fil rouge del suo cinema è però la riflessione sui perdenti che cercano di riscattarsi di fronte al mondo o, perlomeno, di fronte a sè stessi.

I fratelli Logan vivono nel sud profondo che ha votato Trump, come probabilmente hanno fatto i protagonisti poichè ascoltano la musica dei supporter del presidente, hanno fatto parte dell’esercito, rifiutano la cultura metropolitana e cosmopolita.

Il ritratto di questo mondo avviene con arguzia e senza sottotesti snob, la critica è intrinseca ma mai manifesta. Il pregio più grande dell’opera è non avere posizioni moralisteggianti. Il difetto sta nel proporre cinema che non sa più realmente emozionare.

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