Kimi – Qualcuno in ascolto

Il nostro parere

Kimi – Qualcuno in ascolto (2022) USA di Steven Soderbergh


Una tecnica agorafobica scopre le prove di un crimine violento, ma viene contrastata quando cerca di denunciarlo. Cerca comunque di avere giustizia, ma deve lasciare il suo appartamento.


Dopo circa un decennio in cui si era perso in altre cose, Steven Soderbergh è arrivato a un accordo con il servizio di streaming HBO Max che gli ha consentito di girare un film di live-action a basso costo. Il cast di supporto include volti presunti scomparsi come Robin Givens, Rita Wilson ed Erika Christensen. L’idea base della sceneggiatura di Koepp è collaudata (la giovane donna sente qualcosa che non dovrebbe), ma anche ideale per una produzione Covid a budget medio che per due terzi della sua durata è limitato a un’ambientazione.

Spietato e preciso, “KIMI” di Steven Soderbergh è un film sull’isolamento ma anche sull’intrusione della tecnologia nella vita di tutti i giorni. Grazie all’ottima performance di Zoë Kravitz, Soderbergh cita capolavori cinematografici come “La finestra sul cortile” di Hitchcock e “Blow Out” di De Palma mantenendo un ritmo brillante nonostante il finale un po’ ordinario.

Non dovrebbe essere, però, una sorpresa per chiunque abbia seguito la carriera di Soderbergh questo suo lato cinematografico che serve al regista americano per finanziare altri film. Tuttavia l’opera è finemente realizzata. La fotografia è sempre efficace, così come il montaggio nitidissimo che fa sotto lo pseudonimo di Mary Ann Bernard.

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