Io c’è. New religion

Il nostro parere

Io c’è (2018) ITA di Alessandro Aronadio

Massimo, titolare di un Bed & Breakfast in fallimento, decide di inventare una nuova religione, lo ionismo, per trasformare il Bed & Breakfast in luogo di culto per evadere le tasse. Lo Ionismo inizia ad attrarre sempre più seguaci, portando a situazioni comiche come l’inevitabile scontro con la comunità ecclesiastica e la conversione allo ionismo di svariati personaggi affascinati da questa nuova religione.

La commedia sceglie una strada poco percorsa con forti affermazioni sulla chiesa ed il mondo religioso, nonchè con un ritratto affilato delle congregazioni religiose. Anche qua la critica sociale è inusuale per una commedia rivolta ad un pubblico complessivamente generalista ed è un grande merito in una cinematografia che tende normalmente ad annacquare le tematihe autocensurandosi con grande anticipo allo scopo di evitare problemi.

Se questo è un merito, c’è anche una critica abbastanza forte da muovere all’ennesima prova autoreferenziale di Leo. Diventato nel giro di poco tempo una specie di re Mida della commedia con una sfilza di titoli invidiabili, Leo condiziona profondamente le opere in cui si impegna. In primo luogo perchè spesso ne cura la sceneggiatura,  come in questo caso. Se Leo ha una forte capacità di rielaborare idee non sempre sue, attualizzandole e inserendole nel contesto italiano, non ha altrettanta forza nel resistere alla ripetizione infinita dello stesso personaggio, delle stesse smorfie e mossettine, delle identiche strutture nella sceneggiature da lui stilate.

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