Il talento del calabrone

Il nostro parere

Il talento del calabrone (2020) ITA di Giacomo Cimini

Carlo, chiama in diretta Radio 105 e minaccia di suicidarsi mentre gira per Milano con una bomba nell’auto. L’uomo è un professore che ha perso la famiglia e chiede di versare un milione di euro a chi identifica l’oggetto di una fotografia.

Noir interessante questo di Cimini che utilizza il genere per una narrazione tesa con un sottofondo di estrema attualità. Senza svelare parti della trama che prevedono un finale abbastanza a sorpresa, possiamo dire che il punto debole dell’opera sta nei dialoghi talvolta troppo enfatici e nella scarsa attenzione ai dettagli di contorno, aspetti che qualificano la complessità.

La parte della poliziotta, interpretata da una volitiva Foglietta, è proprio statica, sovraccarica e falsamente realistica. La ridondanza del copione limita fortemente lei e il dj Steph di Lorenzo Richelmy, punto dolente. Castellitto è invece in parte, determinante nella riuscita per l’adesione convinta alla sofferenza del protagonista.

Tuttavia il film funziona nel suo centro narrativo che regge fino alla conclusione. Manca, certo, la forza dirompente di una tensione infinita che fanno la grandezza del genere, ma non la gestione di una realtà in cui niente è come sembra.

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