Il fascino indiscreto dell’amore – Culture

Il nostro parere

Il fascino indiscreto dell’amore (2014) BEL di Stefan Liberski

Nata per caso in Giappone e lasciatolo quando aveva solo cinque anni, Amèlie torna nel paese del sol levante piena di entusiasmo e d’illusioni. Per mantenersi decide di dare lezioni di francese. Incontra così Rinri, il suo primo e unico studente, un giovane con il quale crea subito un rapporto molto intimo.
Tratta da un libro di Amelie Nothomb, il film è una commedia brillante e sensibile che ha al centro un’attrice deliziosa e promettente come Pauline Etienne, una piccola stella che illumina l’intera opera. Il percorso interiore di Amelie è contrassegnato dal passo leggero e vitale che ha la ragazza nei suoi spostamenti in città mentre cerca di essere giapponese fino nell’intimo. Ma non lo è perchè è straniera ovunque si trovi: sia in Giappone che in Belgio.
Liberski sposta la vicenda dagli anni ’80 al più recente 2012 con la catastrofe nucleare di Fukushima limitandosi agli aspetti più romantici e fantastici dell’intreccio, puntando più sulla lievità che sul contrasto culturale. La sua vena umoristica e lo stile decorativo accompagna Amelie. Tuttavia per questa scelta gli altri personaggi escono sfuocati e senza personalità.

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