I predatori – Vite al limite

Il nostro parere

I predatori (2020) ITA di Pietro Castellitto

Un banale incidente mette in rotta di collisione due famiglie: i Pavone e i Vismara. Borghese e intellettuale la prima, proletaria e fascista la seconda. La follia di un uomo di venticinque anni porta a una resa dei conti.

Buona la prima per Pietro Castellitto. Figlio d’arte con genitori importanti, attore ora famoso per il ruolo di Totti nella serie Sky, fa il salto alla regia con un film ambizioso e surreale che mette in scena un mondo di “mostri” che dovrebbero rappresentare uno spaccato della nostra società.

Da un lato vi è una famiglia altoborghese intimamente svuotata di umanità nei rapporti sociali dove ognuna è disperatamente solo ed incapace di comunicare con gli altri, dall’altro una famiglia di burini neofascisti che vive al limite della legalità ma profondamente immersi nella violenza come strumento di vita. Per entrambi i nuclei non vi è, però, assoluzione; anzi non appare alcuna speranza per il futuro.

Forse troppo le righe, l’opera mostra un regista comunque maturo nella gestione della scena, capace di avere uno stile già personale con cui passa dalla parodia al dramma con disinvoltura. Il ritratto della nostra nazione è quello della decadenza, del vuoto morale che genera mostri senza rispetto per la vita umana.

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