Governance – Il prezzo del potere

Il nostro parere

Governance – Il prezzo del potere (2021) ITA di Michael Zampino

Renzo Petrucci, manager brillante e senza scrupoli, è il direttore generale di un importante gruppo petrolifero. Dopo un’inchiesta per corruzione è costretto a lasciare la prestigiosa carica convinto che a tradirlo sia stata una giovane collega, Viviane Parisi. Renzo prepara la sua vendetta,

Zampino dirige un noir solido e tetro ambientato nel mondo della finanza affidandosi molto a Popolizio, ormai abbonato al ruolo di vilain spietato con connotazioni disperate. Non ci sono molte speranze in questa vicenda, dove nessun personaggio è positivo, perso com’è nel desiderio di emergere, sopravvivere.

Il prezzo da pagare è la solitudine  come appare evidente nella scena finale dove la festa lascia il posto al vuoto interiore, dove ogni volto appare nemico, una famelica nuova necessità che si deve necessariamente accontentare per non sbriciolare la propria credibilità. Tutto è basato sulla menzogna, sull’ipocrisia.

Tutto questo Governance lo dà anche se gli manca carburante (visto il settore….) per essere convincente fino in fondo. Qualche clichè è di troppo, la famiglia è davvero poca roba. Film di genere, insomma, in una discreta medietà.

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