Giove in doppiopetto (1954) ITA di Daniele D’Anza
Giove ha sempre voglia di evadere dal ménage coniugale con Giunone: per questo ogni tanto decide di assumere vesti di semplice mortale e venire sulla terra a caccia di ragazze. Ma Giunone non dorme e prepara la controffensiva: quando lui sta per sedurre una splendida terrestre, si accorge che si tratta della sua immortale consorte, anche lei travestita.
Daniele D’Anza è più noto per alcuni splendidi sceneggiati televisivi (Il segno del comando, ESP, Madame Bovary) dove ha mostrato doti indubbi nella costruzione di atmosfere e caratteri. Nei suoi esordi ha anche frequentato il cinema, soprattutto con la trasposizione del Musical di Garinei e Giovannini Giove in doppiopetto.
D’Anza mantiene intatta la struttura teatrale limitandosi a pochissimi esterni, i soli indispensabili a collegare le scene. Il ritmo è discreto nella parte iniziale salvo calare nel finale che appare più stentato e scontato. Sembra di assistere più ad uno spettacolo televisivo che ad uno cinematografico. Il testo diventa inutilmente verboso fuori dal palcoscenico.