Mechanic resurrection (2016) USA di Dennis Gansel
Sequel di Professione assassino (2011), la storia riparte da Arthur che è ormai a riposo, pur guardandosi le spalle da eventuali problemi… che infatti arrivano. Conosce e si invaghisce di una donna che è stata mandata da un misterioso personaggio che si rivela un suo compagno di malefatte del passato. Naturalmente il cattivo Crain gode a fare del male mentre Arthur è un uomo diverso, profondamente cambiato che uccide solo cattivi. Crain lo ricatta trattenendo la donna: vuole che Arthur uccida i suoi principali concorrenti nel mercato della vendita di armi.
Film adrenalinico ma di pochissimo spessore. Statham si muove a suo agio nei panni del palestrato ed invincibile killer ma è una vicenda già vista parecchie volte e girata senza alcuna originalità. Tra un botta e l’altra, un’acrobazia e un combattimento all’ultimo sangue, si arriva al finale consueto senza alcuna fatica da parte di sceneggiatori e spettatori. L’esplosione finale è solo un apostrofo tra le parole mi annoio.