Dungeons and dragons – L’onore dei ladri

Il nostro parere

Dungeons and dragons – L’onore dei ladri (2023) USA di John Francis Daley e Jonathan M. Goldstein


Un ladro dotato di grande fascino si unisce a un gruppo di improbabili avventurieri per intraprendere un’epica e pericolosa missione, ovvero il recupero di un’antica reliquia.


Ispirato al famoso gioco di ruolo, questo film è di una modestia assoluta. Tranne il gaglioffo di Hugh Grant, che definisce la sua nuova carriera di vilain, tutto il resto è anonimo e vuoto a cui si aggiunge la recitazione terribilmente vuota di Pine e Rodriguez, entrambi sfuocati e stanchi nelle loro interpretazioni.

Si è preferito lavorare sull’accumulazione di colpi di scena e di aspetti magici piuttosto che sulla solidità della storia che punta sulla spettacolarità invece che sulla caratterizzazione dei personaggi. Lì si è scelta la via della banalità, infilandoci tutto quanto ha fatto colpo nelle saghe  tratte da Tolkien, piuttosto che in quelle tratte dai romanzi di Martin. Eppure, entrambi gli esempi dimostrano come sia necessario costruire le psicologie più che le azioni.

La superficialità di Hollywood ha però preso il sopravvento preferendo la vendita dei popcorn allo stile e al significato.

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