Due ore ancora. Morto che cammina

Il nostro parere

Due ore ancora (1949) USA di Rudolph Matè
Un contabile in vacanza viene misteriosamente avvelenato. Dopo aver scoperto di aver pochi giorni di vita, cerca di comprendere chi voglia ucciderlo e si dedica ad un indagine che lo porterà a sciogliere il mistero.
Si tratta di un noir di grande intensità e originalità pur nella sostanziale pochezza di mezzi, come dimostra la recitazione abbastanza approssimativa di diversi ruoli di contorno. Eppure Matè lavora su una sceneggiatura forte (copiata da ben due remake nel corso degli anni), costruendo un intreccio ad alta tensione, capace di mantenere inalterato l’interesse fino alla forte conclusione.

Trovare un film con così tanto coraggio in quel periodo, fuori dalle consuete logiche commerciali dell’epoca è un grande atto di coraggio.

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