Comedians (2021) ITA di Gabriele Salvatores
Sei aspiranti comici stanchi della mediocrità delle loro vite, al termine di un corso serale di stand-up comedy, si preparano ad affrontare la loro prima esibizione in un locale. Tra il pubblico c’è anche un esaminatore.
Tratto dall’omonima commedia di Trevor Griffiths trasportata ai giorni nostri, Comedians è il ritorno di Salvatores sul luogo del delitto poichè l’opera teatrale era stata diretta dal regista ai suoi esordi, ed era stata lo spunto di Kamikazen del 1988,
Questa volta Salvatores ha deciso di essere più fedele al testo affidando i due ruoli principali a due archetipi della comicità italiana, Balasso e De Sica, che accettano di mettersi in gioco sul filo dell’ironia caricaturando se stessi per rappresentare non solo due visioni della comicità ma anche due simboli di un certo tipo di cinema.
Le potenzialità dell’opera sono solo parzialmente sfruttati sia per una certa difficoltà di adattamento alla realtà italiana, mostrata solo per inserti, sia per la struttura fortemente teatrale che l’autore mantiene senza alcuna perplessità cadendo un po’ nel senso del teatro filmato. Lo stesso stile degli attori appare troppo sopra le righe proprio come se le battute fossero pronunciate dal palcoscenico più che sussurrate davanti alla macchina da presa.
Infine proprio la qualità della scrittura e degli interpreti determina per intero il film. Laddove l’attore sa dare umanità e forza al suo personaggio l’opera ha una sua misura. Tuttavia Comedians ha una sua forza che turba e non lascia indifferenti e questo è un pregio.
