Chato. Il giustiziere del west.

Il nostro parere

Chato (1972) USA di Michael Winner

Charles Bronson era molto amato da alcuni registi fino a diventare il loro attore feticcio. Per Michael Winner lo era senz’altro tanto che su di lui ha costruito il personaggio del Giustiziere della notte, al centro di diversi film, tre dei quali girati proprio da lui.

Chato è un western che anticipa diversi temi del Giustiziere della notte. Cambia l’ambientazione, ma lo spirito con  cui Bronson massacra i suoi nemici sono molto simili. Per Winner l’uomo diventa animale in date circostanze e in quei momenti vi è solo la violenza che può interrompere la violenza. Chato smette di uccidere solo quando i suoi inseguitori sono morti, il giustiziere Paul Kersey sa che non può interrompere la spirale in cui è caduto finchè l’ultimo “cattivo” non sarà sotto terra. E così violenza genera violenza ed il mondo appare oggettivamente mostruoso.

In Winner vi è una ideologia estremamente reazionaria, ma alla base della sua filmografia c’è un aspetto commerciale e di marketing che non va trascurato. In quel momento predominava la paura, l’incertezza e al cinema si chiedeva di trovare eroi rassicuranti.

Chato è un film professionale senza grandi squilli, anzi la sceneggiatura è poca cosa. Il cast è notevolissimo. A contrapporsi a Bronson ci sono nientemeno che Jack Palance e Richard Basehart con un contorno di grandi attori del piccolo schermo James Withmore, Simon Oakland e così via.

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