Capri Revolution – Cambiamenti

Il nostro parere

Capri Revolution (2019) ITA di Mario Martone

Alla vigilia della Prima Guerra Mondiale, un gruppo di giovani artisti noreuropei si stabilisce a Capri, dove fonda una comune basata su libertà creativa, rifiuto della scienza, naturismo e vegetarianesimo.

Prendendo spunto dall’afflato artistico che ha interessato Capri all’inizio del novecento, Martone segue una comune ispirata ad una realmente esistita per narrare apparentemente sui figli dei fiori pacifisti antelitteram. In realtà segue il percorso evolutivo di una donna che si eleva dalla condizione di sfruttamento tipica delle donne dell’epoca attraverso un percorso interiore che la porta realmente a cambiare il mondo. Gli hippies borghesi vogliono raggiungere un’utopia ma la sporcano delle proprie illusioni e da una volontà di sottomissione molto simile a quella che combattono. Lucia, invece, vuole essere libera da ogni condizionamento, neppure di presunti santoni o di idealisti sulla carta che vagheggiano idee di guerra senza comprenderne la natura.

Il regista solleva le contraddizioni, le fa emergere nell’osservazione, scruta il volto della protagonista Marianna Fontana ma non affascina, lasciando nella vaghezza parte della storia con scene lunghe e con dialoghi fortemente letterari e poco spontanei.

Si devono, però, ammirare i giochi di luce, la fotografia solare, i balli psichedelici ed il cinema di Martone che non è mai banale.

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