I segreti del settimo piano. La famiglia prima di ogni cosa

Il nostro parere

I segreti del settimo piano (2013) ARG di Patxi Amezcua

Marcelo è un avvocato di successo, donnaiolo, quasi divorziato. Un giorno lascia l’appartamento della sua ex, il numero 7-E, per portare i figli a scuola. Uscendo dalla porta, questi lo sfidano facendo a gara a chi arriva prima fuori. Scendendo giù per le sale, però, Marcelo si rende conto che non c’è più traccia dei bambini, che sembrano essere scomparsi nel nulla all’interno dell’edificio. Da quel momento, inizia una disperata ricerca per ritrovarli quando la telefonata di chi li ha rapiti stabilisce il prezzo per la loro liberazione.

Amezcua è un regista spagnolo di talento visivo indiscutibile. Dirige in stile hitchcockiano sapendo giocare sulla tensione, senza trucchi, effetti speciali o sparatorie. Nell’ambito angusto e terribile di un semplice condominio, il pubblico trepida di fronte al mistero della sparizione dei suoi due figli. Nel finale a sorpresa riesce poi a piazzare il classico colpo di scena che quadra il cerchio fornendo tutte le risposte necessarie al pubblico. Ricardo Darin è un attore completo, la cui bravura travalica i confini dell’Argentina. Anche qua è semplicemente impeccabile, riuscendo a reggere il peso  dell’intero film, centrato esclusivamente su di lui. E’ il centro ed il motore dell’opera. Senza la sua gamma di sentimenti, tutto sarebbe stato più difficile.

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