Ant-Man and the wasp: Quantumania

Il nostro parere

Ant-Man and the wasp: Quantumania regia di Peyton Reed


I supereroi Scott e Cassie Lang, Hope van Dyne e i suoi genitori, si ritrovano accidentalmente intrappolati nel regno quantico e devono affrontare un nuovo nemico, Kang il Conquistatore.


I film di Ant-Man sembrano accontentarsi di essere intrattenimenti intelligenti, ma non così tanto da diventare stucchevoli. Dalle battute sulle dimensioni alle gag in corsa al casting di Rudd, che ha trascorso la sua carriera comportandosi come se fosse un ragazzo normale che è inciampato nella celebrità e trova tutto piuttosto sciocco, la serie riesce a essere leggera. Ant-Man è ufficialmente un membro della formazione iniziale dell’MCU, gli Avengers, ma si sente come un sostituto di Thor quando questi si ammala. Questo nuovo film convalida l’insicurezza non proprio di Scott (non è abbastanza profondo da essere tormentato esistenzialmente) facendolo preferire ad altri supereroi. La felicità, come le dimensioni, è una questione di prospettiva.

Alla fine, il film soccombe alla formula MCU e dedica il suo ultimo atto a troppe battaglie CGI, con cose che si schiantano contro altre cose ed esplodono e si disintegrano mentre le persone urlano di dover salvare l’universo.

 

 

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