Alla vita – Incontri

Il nostro parere

Alla vita (2022) ITA/FRA di Stephane Freiss

Una famiglia ebrea ultraortodossa di Aix-les-Bains passa ogni anno un periodo in una fattoria calabrese per svolgere una missione sacra, la raccolta dei cedri. Qui Elio, il proprietario della fattoria, incontra Esther, la figlia del rabbino.

Una donna che cerca il suo futuro e un uomo che guarda solo al passato. Questo è l’incontro messo in scena nell’esordio di Stephane Freiss che ritrae con estrema sensibilità due solitudini. Il loro travaglio interiore, la ricerca di un equilibrio impossibile è immerso in un mondo apparentemente immoto e silenzioso. In realtà tutto sta andando in frantumi e l’unico modo di non vedere, è girare le spalle al proprio destino.

Gli attori si muovono con grazia, soprattutto la protagonista femminile riesce a seguire l’evoluzione del personaggio illuminandolo. Meno efficace Scamarcio che appare statico rispetto alla sua partner.

Il film, pur presentando momenti di stanchezza, è però riuscito per il suo equilibrio con cui riesce a catturare le diverse posizioni senza giudizi moralistici o disprezzo, ma anzi mostrando un rispetto per le tradizioni e  comprensione per le idee altrui, anche se non condivise.

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