10 Personaggi del cinema morti nel 2021

Alberto Grimaldi (1925) La sua carriera di produttore iniziò con lo spaghetti-western, prima di produrre film d’autore per registi come Leone, Fellini, Pontecorvo, Pasolini, Bernardo Bertolucci e Scorsese (per Gangs of New York è stato candidato al premio Oscar al miglior film). Imparò a conoscere l’attività cinematografica quando era avvocato. Colpito dall’originalità di Per un pugno di dollari (1964), colse l’occasione per offrire a Leone un accordo (50% dei profitti del film) per realizzare un seguito, Per qualche dollaro in più (1965). Collaborarono ancora per Il buono, il brutto, il cattivo (1966). Il suo rapporto con Fellini iniziò quando propose al regista l’episodio Toby Dammit in Tre passi nel delirio (1968). Successivamente produsse Fellini Satyricon (1969), Il Casanova di Federico Fellini (1976) e Ginger e Fred (1986). Dovette dedicare molto tempo a processi per difendere i film prodotti come Ultimo tango a Parigi (1972) di Bertolucci e Salò o le 120 giornate di Sodoma (1975) di Pasolini. 8 fra i suoi film finirono sotto l’azione censoria del tempo.

Robert C. Jones (1936) Figlio del montatore Harmon Jones, intraprese la stessa carriera del padre lavorando per i suoi primi due film, entrambi del 1963, Gli esclusi e Questo pazzo, pazzo, pazzo, pazzo mondo. In seguito si occupò del montaggio di altri film di fama internazionale come L’uomo della Mancha, Crazy in Alabama, Bulworth, Il paradiso può attendere, Indovina chi viene a cena?, Love Story e Questa terra è la mia terra. Per questi ultimi tre ottenne la candidatura all’Oscar al miglior montaggio. Nel 1979 Jones vinse il premio Oscar per la sceneggiatura originale del film Tornando a casa (1978), premio che condivise con Nancy Dowd e Waldo Salt. Il suo ultimo film fu Insieme per caso, uscito nel 2002.

Giuseppe Rotunno (1923) Sensibile interprete della tradizione realista, ha attraversato varie stagioni del cinema italiano. Tra i premi ricevuti vanno segnalati 8 Nastri d’argento, 5 David di Donatello, una nomination all’Oscar, un BAFTA Award per All that jazz (1979) di Bob Fosse e un American Society of Cinematographers International Award alla carriera nel 1999. Approdato a Cinecittà, vi lavorò come apprendista elettricista. Passò al reparto operatori in qualità di assistente, ma nel 1941 venne licenziato per un gesto contro il regime. Arruolato nel reparto cinematografico dello stato maggiore dell’esercito, fu catturato in Grecia dai tedeschi e deportato in Germania. Ebbe la grande occasione della sua carriera quando Robert Krasker abbandonò il set di Senso (1954) per contrasti con Visconti e fu lui a condurre a termine le riprese. Questa esperienza gli aprì la strada per la carriera di direttore della fotografia, nella quale esordì con Pane, amore e… (1955) di Risi. Firmò poi grandi produzioni italiane e americane, tra cui Tosca (1956) di Gallone, Policarpo, “ufficiale di scrittura” (1959) di Soldati, La Maja desnuda di Henry Koster. Nel campo del bianco e nero raccolse l’eredità di Aldo, facendo rivivere la sua capacità di dare tridimensionalità ai corpi attraverso la gamma dei grigi con risultati di grande raffinatezza nei drammi viscontiani Le notti bianche (1957) e Rocco e i suoi fratelli (1960), che gli valse il suo primo Nastro d’argento, nel kolossal L’ultima spiaggia di Stanley Kramer e nelle commedie di Monicelli La grande guerra (1959) e I compagni (1963). Con Cronaca familiare (1962) di Zurlini portò il colore nel genere drammatico, sovvertendo i canoni dell’epoca. La sua cultura visiva gli consentì di condurre progetti raffinati come Il Gattopardo (1963) di Visconti e kolossal quali La Bibbia (1966) di John Huston. Alla fine degli anni 60 divenne l’interprete delle ossessioni di Fellini, firmando le immagini di Toby Dammit (1968), Fellini Satyricon (1969), Roma (1972), Amarcord (1973), Il Casanova di Federico Fellini (1976), Prova d’orchestra (1979), La città delle donne (1980), E la nave va (1983). Negli stessi anni applicò la ricchezza cromatica elaborata per Fellini a Conoscenza carnale (1971) di Mike Nichols, dei film di Lina Wertmüller, da Film d’amore e d’anarchia (1973) a La fine del mondo nel nostro solito letto in una notte piena di pioggia (1978), e di Divina creatura (1975) di Patroni Griffi. Bob Fosse, intenzionato a far rivivere la fantasia felliniana, lo scritturò per All that jazz.

Jean Claude Carriere (1931) Le sceneggiature di Carrière sono tra le più geniali e originali della storia del cinema. Il suo surrealismo è la chiave per superare il sistema di convenzioni che governa il mondo borghese e osservarne le incongruenze. Spirito distaccato, lucido e sottile, trovò in Buñuel il suo partner cinematografico ideale. Nel 1963 esordì nel cinema con Io e la donna. Nello stesso anno iniziò una fruttuosa collaborazione con Buñuel, scrivendo la sceneggiatura di Il diario di una cameriera, cui seguiranno Bella di giorno, La via lattea, Il fascino discreto della borghesia, Il fantasma della libertà e Quell’oscuro oggetto del desiderio. Collaborerà anche con Marco Ferreri (La cagna) e Gianfranco Mingozzi (L’iniziazione), con i francesi Louis Malle e Jean-Luc Godard, con lo spagnolo Jesús Franco (Miss Muerte e Cartas boca arriba), con il tedesco Volker Schlöndorff e con il polacco Andrzej Wajda (Danton, 1982). Nel 1962 produsse il cortometraggio di Pierre Étaix Happy Anniversary (Heureux Anniversaire), che fece vincere a lui e ad Étaix l’Oscar al miglior cortometraggio ai premi Oscar. Portò sullo schermo (con il regista Jean-Paul Rappeneau) il personaggio di Rostand in Cyrano de Bergerac (1990), con l’interpretazione memorabile di Depardieu, e scrisse molti romanzi. Nel 1978 gli venne conferito il Premio Flaiano per la sceneggiatura. Nel 2010 partecipa al film Copia conforme con Juliette Binoche.

Moraldo Rossi (1926) Abbandonati gli studi di ingegneria e la passione per il circo, lasciò la provincia veneta per recarsi a Roma. Qui conobbe Federico Fellini, di cui fu aiuto regista e ispiratore fin dal suo primo film dal 1951 al 1959 e grande amico. A lui il regista riminese dedicò tre personaggi: il “Moraldo” de I vitelloni, il “Matto” de La strada e il protagonista del mai realizzato Moraldo in città. Sua sorella è l’attrice Cosetta Greco. In seguito, Moraldo Rossi fu sceneggiatore e regista cinematografico e televisivo, dirigendo tra l’altro più di 1000 caroselli. Moraldo Rossi è anche autore letterario.

Willy Kurant (1934) Direttore della fotografia belga, ha vinto un Cesar per la migliore fotografia di Sotto il sole di Satana (1988). Ha lavorato tra gli altri, con Agnes Varda, JeanLuc Godard, Orson Welles, Jerzy Skolimovski, Philippe Garrel, Alain Robbe Grillet.

Anthony Powell (1935) Britannico, è stato attivo sia nel cinema che nel teatro, vincendo ben tre Oscar ai migliori costumi, nel 1973 per In viaggio con la zia, nel 1979 per Assassinio sul Nilo e nel 1981 per Tess. Tra le sue altre opere famose citiamo Papillon (1973), Buffalo Bill e gli indiani (1976), Frantic (1988) e ben due Indiana Jones ovvero Il tempio maledetto (1984) e L’ultima crociata (1989)

Franco Battiato (1945) Dopo un periodo di studio e di sperimentazione, tra musica classica e rock d’avanguardia, negli anni Settanta ha dato il via alla pubblicazione di numerosi album ottenendo nel 1978 il premio Stockhausen per L’Egitto prima delle sabbie per pianoforte. L’attività di cantautore ha ricevuto nuovo impulso dalla collaborazione avviata a metà degli anni Novanta con il filosofo M. Sgalambro. Il suo eclettismo ha abbracciato anche il cinema, con l’esordio nella regia avvenuto nel 2003 con Perduto amor, film che narra il percorso formativo di un uomo prima nella Sicilia e poi nella Milano del secondo dopoguerra. Il suo secondo film, Musikanten (2006), mette in scena gli ultimi anni di vita di Beethoven.

Clare Peploe (1941) Nata in Tanzania (allora colonia britannica), ma cresciuta in Inghilterra e in Italia, Clare Peploe iniziò a sviluppare già da giovane un interesse per il cinema e l’arte, studiando poi alla Sorbona di Parigi e all’Università degli Studi di Perugia. Debuttò alla regia dirigendo il cortometraggio Couples and Robbers, candidato poi all’Oscar per il miglior cortometraggio. Il suo terzo lungometraggio Il trionfo dell’amore fu presentato in concorso alla 58ª Mostra del cinema di Venezia. Sorella dello sceneggiatore Mark Peploe, sposò nel 1979 il regista Bernardo Bertolucci, con il quale collaborò più volte fino alla morte del marito. Ha collaborato alla sceneggiatura di Zabriskie Point di Antonioni, La luna e L’assedio di Bertolucci.

Giulia Mafai (1930) Sorella della giornalista e scrittrice Miriam e della senatrice comunista Simona, è stata costumista e scenografa di fama internazionale. Dopo aver vissuto l’abominio delle leggi razziali e la successiva persecuzione, ha lavorato con vari registi e attori, da Vittorio De Sica a Mario Monicelli, da Sophia Loren a Marcello Mastroianni. Suoi i costumi di Anna di Lattuada, La Ciociara e Il giudizio universale di De Sica, Il processo di Verona di Lizzani, Amici miei di Monicelli.

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