Tonya – Pattinando nell’inferno

Il nostro parere

Tonya (2017) USA di Craig Gillespie

Lo scandalo e le polemiche accompagnarono la carriera della pattinatrice sul ghiaccio Tonya Harding. Dopo aver superato una difficile infanzia, raggiunge l’apice della carriera, ma un avvenimento tragico rimette tutto in discussione.

La struttura del mokumentary si adatta bene al tipo di storia narrato che sembra surreale se non ci fossero le prove di quanto avvenuto. Il film si basa sulla forte personalità delle due protagoniste. Sia Margot Robbie che la Janney (Oscar per la migliore non protagonista) sono maiuscole nell’indossare la loro personalità borderline che aiuta tantissimo a comprendere l’ambiente degradato in cui gli avvenimenti sono maturati.

Gillespie, autore del brillante Lars e una ragazza tutta sua, utilizza un registro ironico per far risaltare maggiormente l’abisso mentale che circondava la Harding durante la sua carriera, ma anche per narrare il cannibalismo di cui si nutrono i media, i modelli sociali e culturali utilizzati. Lo fa con frenetici cambi di ritmo, con una fotografia duale (patinata nelle esibizioni, sporca nel quotidiano), con una colonna sonora ricca di brani d’epoca che incalzano gli avvenimenti.

Il mockumentary però si arricchisce di una ricostruzione filologica del periodo, nonchè della cronaca pura e semplice (“l’incidente”, le Olimpiadi, il processo) narrata in prima persona dai protagonisti come forma di intervista, ma anche attraverso un dialogo diretto con il pubblico sia della voce fuori campo che degli stessi attori in scena.

Tonya è una loser che si illude della vittoria, della rivincita prima di essere cacciata, sconfitta dallo status quo con una visione quasi determinista della società, in cui non c’è spazio nella speranza, in cui si è condannati a ripetere sempre gli stessi errori. E’ un simbolo che racchiude l’America degli anni 80, l’America Reaganiana, di una mentalità chiusa e gretta, anche un ritratto impietoso della famiglia che gioca per distruggere e non per costruire la serenità.

Una serenità che viene devastata dall’aggressione alla Kerrigan che ha spazzato via la carriera della Harding. Mentre i mezzi della televisione lasciano il prato davanti casa di Tonya, la televisione ci rimanda le immagini della cattura di OJ Simpson, nuovo “mostro” da seguire, cannibalizzato dal tritacarne mediatico che sposta il suo obiettivo dalla pattinatrice all’ex campione di Football.

Dacci oggi il nostro mostro quotidiano, sembra dirci Gillespie, con queste immagini che rimandano ad un universo che non può cambiare, perchè le persone non possono cambiare ciò che sono e la società non dimentica mai nessun errore.

Potrebbe piacerti anche...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Email