Spielberg – Sogni di un bambino

Il nostro parere

Spielberg (2017) USA di Susan Lacy

Il documentario di Susan Lacy, prodotto dalla HBO nel 2017 e visibile su Sky, è il racconto di un regista di altissimo valore che è stato fondamentale per la storia del cinema più per le sue intuizioni sul gusto del pubblico che sulle opere proposte in sè. Non si può, ovviamente, negare che il regista americano ha diretto almeno 4 o 5 capolavori che lo pongono nell’empireo cinematografico, ma solo sottolineare che la sua importanza sta nel legame speciale che ha sempre avuto con il pubblico.

Nel corso del documentario, peraltro, non mancano dei rilievi critici, ovvero le cadute eccessive nel sentimentalismo ed una tendenza a ricercare la sorpresa nel pubblico più che la qualità della storia. Ma l’aspetto essenziale è la consapevolezza dell’uomo che sa i suoi limiti e lotta per migliorarsi, per diventare il grande autore che è oggi.

E’ ammirevole, infatti, come si mostri il progresso emotivo e autoriale di Spielberg che gradualmente e con applicazione si getta nel cinema, cosiddetto, impegnato per darci opere memorabili. I primi tentativi (Il colore viola, L’impero del sole) pur ricchi di invenzioni mostrano proprio i limiti descritti sopra, ma poi si giunge a Schindler’s list e Salvate il soldato Ryan che, pure con difetti, colpiscono al cuore come raramente si è visto sul grande schermo.

E notevole nella ricostruzione della Lacy è il cammino dell’uomo a fianco del regista. Da un’adolescenza infelice e un rapporto pessimo con il padre che lo ha lacerato da cui nasce il giovane autore che vive solo per il cinema, insoddisfatto fuori dal set, all’uomo maturo che si riconcilia con la famiglia e con le sue origini ebraiche (tanto disprezzate ad un certo punto), trovando il suo equilibrio interiore.

Questo ci svela molto di Spielberg che si mette a nudo, rivelando dettagli della sua vita che ha immesso nei suoi film, a volte in forme nascoste. Tutto ciò spiega le sue tematiche e la sua visione del mondo, non il suo enorme talento.

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