Primadonna

Il nostro parere

Primadonna (2022) ITA di Marta Savina


Nella Sicilia degli anni Sessanta, Lia, 21 anni, aiuta il padre a lavorare la terra. La ragazza attira le attenzioni del figlio del boss del paese, ma Lia rifiuta il corteggiamento. Lorenzo prende con la forza quello che reputa di sua proprietà. Lia rifiuta il matrimonio riparatore e trascina Lorenzo, e i suoi complici, in tribunale.


Ispirato alla storia di Franca Viola, questo film è un’opera sincera e gradevole che ha ottimi intenti e una limitata qualità. Tutti mettono un grande impegno ma la messa in scena è didascalica, esplicitamente pedagogica, forse troppo. La regista è però capace nel descrivere un mondo arcaico, meschinamente maschilista dove prevale il sopruso, la sopraffazione delle donne.

Savina usa l’ellissi nella narrazione dello stupro con grande delicatezza e ha attenzione verso il paesaggio, la natura che si integra con i personaggi. La sua sensibilità le permette di osservare la protagonista con sguardo partecipe e commosso anche se la sceneggiatura non riesce a dare profondità.

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