Mixed By Erry

Il nostro parere

Mixed by Erry (2023) ITA di Sidney Sibilia


Negli anni 80, a Napoli, Enrico ‘Erry’ Frattasio inizia a creare e a vendere musicassette contraffatte per i suoi amici e clienti, allargando in seguito il giro fino a dar vita a un’impresa, che si trasforma in un’avventura internazionale.


A Sibilia piacciono i ribelli, quelli che infrangono le regole interpretando prima degli altri i movimenti umani, gli underdog che si impongono con la sola forza delle proprie intuizioni, i coraggiosi che sfidano il sistema pur sapendo di finire, prima o poi, sconfitti. Dopo il Giorgio Rosa de L’incredibile storia dell’isole delle rose, passa ora ad Enrico Frattasio, Erry in arte, creatore di una rete di vendita di audiocassette contraffatte che ha diffuso su tutto il territorio italiano.  Anche Enrico è un outsider, proveniente da una famiglia povera, anche lui giunge al vertice per poi ricadere pesantemente, sconfitto dallo status quo.

Questa evidente simpatia influenza, però, la sceneggiatura che sposa acriticamente il punto di vista della famiglia Frattasio mettendoli sotto una luce decisamente positiva e romantica che lascia parzialmente perplessi. Vero che Sibilia utilizza i giovani attori con una naturalezza sorprendente, rendendoli così piacevoli che si dimentica il contesto (solo accennata la guerra tra camorristi che fece decine di vittime), dimenticando completamente la situazione economica, la lotta alla mafia, i cambiamenti sociali che restano clamorosamente sullo sfondo. Si pecca di superficialità perchè neppure nei rivoli si vede in controluce la povertà e la degradazione della Napoli di quegli anni. La polizia viene ridotta a macchiette e ogni illegalità viene tollerata, fatta passare per autodifesa del proletariato.

Questo è un grande limite anche se la commedia fila splendidamente tra aneddoti e folclore fino al finale falsamente moralista che prevede la fine della casa discografica più venduta in Italia nonostante fossero tutti falsi. Il paradosso è che erano talmente famosi che le loro cassette venivano definite “false originali” poichè girano le copie false del falso stesso. Uno spasso.

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