Midsommar – Il villaggio dei dannati (2019) USA di Ari Aster
Una giovane coppia americana si regala una vacanza in Svezia, in occasione di un noto festival di mezza Estate. L’evento pastorale si trasforma ben presto in un incubo sinistro quando gli abitanti del luogo rivelano la propria reale natura.
Incomprensibili le critiche positive ad un film che ha il solo merito di ribaltare il genere horror prediligendo l’ambientazione diurna e rifuggendo dall’oscurità e dai canoni classici. Aster ha grandi doti nelle scelte estetiche ed il film è elegante e altamente professionale.
Le urla grottesche, le scene volutamente raccapriccianti, il tono vagamente assurdo farebbero pensare ad una favola dark in cui la protagonista oniricamente si libera del rapporto ormai esausto con il suo fidanzato. Per qualcuno Aster mostra una forte dose di ironia e di destrutturazione del genere. Per me siamo nel citazionismo furbo e nello sfruttamento di un filone perchè l’ironia si avverte assai poco.
Anzi, la sensazione è che ci si prenda troppo sul serio, credendo che l’apologo sia la forma migliore dell’horror. Mah.
