La donna di platino. Astri scomparsi prematuramente.

Il nostro parere

La donna di platino (1931) USA

 Si tratta di uno dei film che hanno lanciato Jean Harlow verso una carriera folgorante, un mito per quegli anni, quasi una Marilyn avanti lettera. Una carriera  stroncata prematuramente dalla morte giunta nel 1937 a soli 26 anni. Al suo fianco il bravissimo Robert Williams, vera star della pellicola, che riempie la scena con sfrontata serenità.  Sembrava per lui l’ingresso nel cinema dalla porta principale dopo una brillante carriera teatrale. L’interpretazione del reporter Stew è notevole: Williams si sarebbe potuto inserire nel filone di attori machi, al pari di Gable e Cagney. Invece, una banale appendicite, sfociata in una peritonite mortale che lo ha stroncato a 34 anni.

Questa aura intristisce un po’ il pensiero della pellicola che è discreta, senza mai veramente decollare anche perché Williams è davvero troppo solo. La Harlow e la Young (rispettivamente 20 e 18 anni all’epoca) sono troppo acerbe per reggere la scena. La regia di Capra è abbastanza piatta, ma è il copione, in generale, ad avere il respiro un po’ corto. Piacevole e professionale, insomma, e venato dalla tristezza di non aver potuto capire le potenzialità di Williams.

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