Star wars Rogue one. Il primo dei prequel

Il nostro parere

Star wars Rogue One (2016) USA di Gareth Edwards

Questo film si situa cronologicamente tra La vendetta dei Sith (ep. 3) e Una nuova speranza (ep. 4). Quest’ultimo inizia esattamente con il finale di Rogue One. La vicenda parte dalla cattura di Galen Erso, scienziato capace di costruire la morte nera. L’uomo è costretto a seguire l’Impero ma sua figlia sfugge ai soldati grazie al ribelle Saw Guerrera. Anni dopo Jyn, figlia di Galen, si riunisce casualmente ai ribelli che hanno bisogno di ritrovare Saw, ormai cane sciolto senza controllo. L’obiettivo è uccidere Galen nella speranza di impedire la costruzione della superarma. Jyn, all’oscuro di questo, aiuta Cassian Andor a rintracciare il padre. Cassian non ha il coraggio di uccidere Galen dopo aver scoperto che l’uomo ha per tanti anni rallentato la costruzione della Morte Nera, agendo alle spalle del comandante Krennic. Galen muore comunque durante un combattimento. A Jyn e Cassian non resta che trovare i piani dell’arma nel pianeta Scarif. Il finale è una battaglia scatenata tra l’impero e i ribelli per consentire a Jyn di recuperare i piani, quei piani che permetteranno a Luke Skywalker di distruggere la Morte Nera nel finale dell’episodio IV.

E’ evidente che c’è poco spazio per le sorprese nel finale del film, già raccontato proprio in Una nuova speranza. In generale c’è il desiderio di tenere in vita il franchising in attesa dell’episodio 8 e di un altro prequel, già annunciato per fine 2018. La Disney ha intenzione di battere il ferro finchè è caldo, per un goloso surplus sui costosi diritti pagati a Lucas. Ecco perciò una serie di racconti collaterali che dovrebbero avere il compito di “spiegare” tutti i punti della storia “stellare”.

La prima parte serve essenzialmente per preparare il terreno, una sorta di riassuntino propedeutico per i meno ferrati sull’argomento. Dopo aver sistemato tutti i personaggi fornendo ad ognuno un quadretto caratteriale e le diverse motivazioni, si passa alla seconda parte che è centrata sull’azione. Inevitabilmente il ritmo ed il tono dell’opera sale in modo vertiginoso. Gli aspetti positivi e negativi del film si sovrappongono, a seconda dei punti di vista. I nostalgici degli originali rivivranno, come in Il risveglio della forza, l’atmosfera classica che viene, specularmente, indicata come superata da coloro che ricercano l’originalità. Forse la realtà sta nel mezzo con un prodotto molto professionale, girato ottimamente che sa mantenersi sul piano della fiaba pur raccontando momenti tutt’altro che ottimistici. Il simbolo, insomma, vale più del contenuto.

 

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