Le fatiche di Ercole. Nascita di un genere

Il nostro parere

Le fatiche di Ercole (1958) ITA di Pietro Francisci

Ercole è chiamato  da Felia per addestrare i suoi soldati. Una volta arrivato scopre che Felia, in realtà, è un tiranno pur innamorandosi della figlia Iole. Per lei rinuncia all’immortalità e cerca di riportare Giasone, figlio del vecchio re ucciso proprio da Felia, in patria per riprendere il suo legittimo trono. Combattimenti furiosi e intrighi si alternano fino al lieto fine in cui Felia si uccide pentendosi, i cattivi vengono uccisi, Giasone torna sul trono, mentre Ercole e Iole partono coronando il proprio sogno d’amore.

L’invenzione del genere peplum (o sandaloni, che dir si voglia) parte da questo film che lancia anche Steve Reeves nell’Olimpo dei forzuti. Agli effetti speciali, particolarmente felici per l’epoca, contribuisce in modo molto importante Mario Bava. Il cast è costruito secondo logiche che saranno poi alla base di tutto il genere: un culturista con nome mitologico (Reeves), la sua innamorato dolce, buona, gentile, normalmente bionda (Koscyna), la cattiva normalmente mora (Gianna Maria Canale), discreti attori di origine teatrale che caratterizzano fortemente aiutanti dell’eroe e cattivi antagonisti, una serie di mestieranti impegnati in ruoli di contorno.

Il film ha avuto subito un enorme successo in tutto il mondo.  Negli Stati Uniti ha incassato l’incredibile cifra per i tempi di nove miliardi di Lire. La regia di Francisci è discreta, ma senza slanci, l’impressione generale è abbastanza limitata. La fotografia a colori è interessante.

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1 Response

  1. Giorgio Zicari scrive:

    Con il “mitico” Mr Universo Steve Reeves!!

     

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