La ragazza che sapeva troppo – Atmosfere

Il nostro parere

La ragazza che sapeva troppo (1962) ITA di Mario Bava

Nora Davis è una giovane turista americana a Roma. Una notte crede di assistere a un omicidio e pian piano scopre che un crimine identico è avvenuto anni prima.

Bava, reduce dai fasti de “La maschera del demonio” è superbo nella creazione di atmosfere horror di assoluta qualità. Il regista si ispira ad Hitchcock ma con De Concini allarga i suoi orizzonti riempiendoli di momenti dark di grande forza visiva. La scelta di ambientare a Roma il film, dando della capitale una visione conturbante e misterica, risulta vincente perchè unisce la forza monumentale della città ai topos del genere.

La divagazione nel giallo di Bava è stata certamente fonte di ispirazione per Dario Argento. Tuttavia, i riferimenti al paranormale sono molto vaghi e indefiniti, così come le motivazioni del killer, pretestuose e deboli. Fastidiosa, per certi aspetti, la fuorviante voce fuori campo.

Detto della bravura della Cortese, in contrapposizione alle mossette enfatiche della Roman, va sottolineato il nitore della fotografia in bianco e nero curata dallo stesso regista.

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