Mollami – Strani pupazzi

Il nostro parere

Mollami (2019) ITA di Matteo Gentiloni

A provare il senso di colpa è Valentina, la protagonista femminile: si sente colpevole per la morte del fratellino ed affronta la vita con irrequietezza, il suo grosso senso di colpa ha le fattezze di un enorme pupazzo blu, goloso di patatine, di nome Renato.

Primo lungometraggio del giovanissimo Matteo Gentiloni che esordisce con una piacevole commedia sul mondo giovanile. Il film affronta argomenti drammatici con tono lieve e brioso. La sceneggiatura è efficace per larghi tratti, anche se il ricorso a idee banali viene ripetuto più volte. Il papà concentrato solo sulla carriera, pure stronzo, è davvero  roba vista e rivista (anche se hai Tognazzi centrato, non si può costruire così il personaggio!), con l’aggravante dell’amante in ufficio. Il personaggio materno è, invece, un esempio di come da elementi scontati si possa trovare un’idea, uno slancio.

Certamente è positiva la strutturazione della protagonista e l’idea del pupazzo (un Harvey tutto italiano) che funge da contraltare è a momenti azzeccata.

Nel complesso, un mix accettabile tra film on the road e viaggio alla ricerca di se stessi che perlomeno non annoia e non appare la solita banale storia di”ggiovani”.

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