La notte più lunga dell’anno (2021) ITA di Simone Aleandri
Un politico vicino all’abisso, una cubista che vorrebbe cambiare vita, un ragazzo impegnato in una relazione con una donna matura e tre ventenni senza ambizioni che cercano nuove emozioni. Sergio, il benzinaio, osserva questo universo umano.
Il film presenta una certa eleganza sotto l’aspetto formale. La fotografia di Vincenzo Carpineta è convincente, così come alcune scene riprese con un taglio diverso e consapevole frutto forse dell’esperienza decennale di Aleandri nel mondo del documentario. L’illuminazione dei drammi personali è raffigurata attraverso le luci dei locali asettici, i neon, le insegne oppure gli stroboscopici acidi della discoteca.
L’opera è ambiziosa ma la forza estetizzante della regia non riesce a contenere il magmatico emerso dei personaggi, delle storie e delle loro infelicità, rinchiudendole in un percorso formalemente ineccepibile ma drammaturgicamente debole.