La lettera scarlatta. Come uccidere il ricordo di Hawthorne

Il nostro parere

La lettera scarlatta (1995) USA di Roland Joffe

Come fa male, certe volte, lo star system quando la star usa il suo potere per uccidere in culla un film. L’ennesima trasposizione de La lettera scarlatta di Hawthorne poteva essere un grande film. C’era un regista sensibile e attento come Joffe,  attori di spessore come Gary Oldman, Robert Duvall e Joan Plowright, un’ambientazione affascinante e misteriosa. Invece, la presenza di Demi Moore (all’epoca il top) lo ha trasformato in un insulso ed inutile polpettone che ha fatto strame delle riflessioni etiche e religiose di un autore importante. Colpa dei produttori che hanno pensato al botteghino infischiandosene di massacrare la logica ed il romanzo? Colpa della Moore che non voleva correre il rischio di sembrare un’attrice? Colpa del regista che ha accettato il tran tran invece di puntare ad un prodotto professionale? Ha poca importanza. Il risultato è imbarazzante.

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