Inferno. Still Langdon

Il nostro parere

Inferno (2016) USA di Ron Howard

Siamo al terzo episodio dei film tratti dai libri di Dan Brown. Anche questa volta c’è di mezzo lo studioso Harry Langdon (il cui volto è ancora quello di Tom Hanks) che si risveglia senza memoria in un ospedale di Firenze. Una dottoressa cerca di salvarlo da una killer vestita da carabiniere (centauro per giunta). Nella fuga precipitosa nel capoluogo toscano si inserisce l’Oms, il fantasma di un milionario morto suicida dopo che avevano intuito le sue brutte intenzioni e una serie di indovinelli che il buon studioso dipanerà uno alla volta, fino ad arrivare alla soluzione finale.

Già era poco credibile la discendente di Gesù del primo episodio, figuriamoci questo caos narrativo che vagamente si ispira all’opera di Dante Alighieri (ma in realtà poteva anche utilizzare Jerome K. Jerome visto i nulli riferimenti alla Divina Commedia. Brown  è un astuto costruttore di storie che una volta filmate perdono ogni credibilità fino a diventare un insieme di teorie ridicole mescolate con una dose di action minimale e poco interessante. Il pubblico ha gradito ma neanche tanto. Pleonastico.

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