Il segreto (2016) UK di Jim Sheridan
Lo psichiatra Grene indaga sul misterioso passato di una paziente, Roseanne McNulty, una donna dalla vita tormentata, segnata della solitudine e dalla povertà, fino all’accusa di infanticidio.
I tempi stanno cambiando. Non tutto ciò che è stato costruito nel corso dei decenni può durare per sempre. Anche Rose deve saperlo. Ciò che lei chiama casa cambierà. Il manicomio, in cui ha vissuto praticamente tutta la sua vita da quando è stata ricoverata da giovane, è stato venduto. Se ne deve fare un albergo. È l’unica rimasta, ma non vuole andarsene. Il dottore dott. Chiamato per convincerla, Grene, Eric Bana, ha difficoltà a relazionarsi con la vecchia interpretata da Vanessa Redgrave. Insieme all’infermiera, Susan Lynch, vengono svelati i segreti. E perché continua a scrivere le parole: “Non ho ucciso mio figlio”.
È una storia d’amore, ovviamente, trasformata in un film dal decano Jim Sheridan. A proposito di desiderio e sofferenza. Perché quando Rose finisce in un manicomio, la storia non è finita. Nella sua vita inizia un periodo buio. Uno che sarebbe durato per molti decenni. E non era solo in Irlanda che era così. Anche se lì, a causa della forte Chiesa cattolica, probabilmente lì era particolarmente facile. Ed è qui che la narrazione diventa un po’ semplice. Le infermiere sono i cattivi, i medici e le autorità comunque. Fino ad oggi. Salvo poche eccezioni, come il nostro dottore, che passa la notte a sbattere la testa per scoprire il segreto.
Ma chi ha qualcosa contro un po’ di pathos? Anche se a volte viene applicato un po’ in eccesso. Devi lottare per farti strada attraverso la dolcezza per ottenere ciò che vuoi. E anche se Vanessa Redgrave non si vede in molte scene, è l’over 80 che porta il film e gli dà struttura. Oltre, ovviamente, a Rooney Mara, che racconta vividamente la storia della giovane Rose.
