Il padre di famiglia (1967) ITA di Nanni Loy
Loy era un regista anomalo per formazione e curriculum (la sua esperienza televisiva ne è la prova). Ne Il padre di famiglia dirige attori di spessore quali Nino Manfredi e Leslie Caron, quest’ultima “omaggio” della coproduzione francese, nel ritratto familiare di una coppia dal dopoguerra alla fine dei sessanta. I due giovani idealisti vengono travolti dai problemi quotidiani: l’educazione dei figli, la moglie che rinuncia al lavoro per seguire la casa e i bimbi, il contrasto tra ideali e pratica, la lotta politica che non porta frutti ecc. ecc. In ruoli di contorno ci sono nientemeno che Ugo Tognazzi, un anarchico semibarbone, Claudine Auger, Giampiero Albertini, Sergio Tofano, Mario Carotenuto: un cast di un certo rilievo.
La descrizione sociopolitica rimane abbastanza in superficie, più interessante la carrellata sui cambiamenti di costume attraverso semplici notazioni, pennellate veloci che sono un pregio della scrittura. Si resta nell’ambito della commedia dolceamara con un finale abbastanza tragico che lascia un senso di vuoto. Senza essere un capolavoro, resta un’opera intelligente in cui spiccano i due protagonisti, convinti e sinceri.