I migliori film del 2013 secondo i Cahiers du cinema

I Cahiers du Cinema hanno perso da tempo la propria centralità nel mondo della critica mondiale, pur restando uno dei giornali più prestigiosi in assoluto. Sconcerta un po’, perciò, vedere come le loro classifiche siano davvero troppo chauviniste, incentrate su di un’idea di cinema autoreferenziale. Niente da dire su una pellicola in modo specifico, ma si resta perplessi pensando che i migliori film dell’anno siano per la metà francesi, lasciando al di fuori della diarchia FRANCIA-USA solo due pellicole asiatiche. E’ chiaro il messaggio, ma è anche chiaro che questa top ten manchi davvero di credibilità.

10. La battaglia di Solferino (FRA) di Justine Triet – Parigi, 6 maggio 2012. Laetitia è una giornalista televisiva con due bambine e un matrimonio fallito alle spalle. Il giorno delle elezioni presidenziali si reca in rue de Solférino, sede del partito socialista, per coprire la diretta. Affidate le bimbe a un babysitter inesperto e agitata per le pressioni dell’ex compagno, Laetitia predispone ogni cosa ma niente va come previsto. Vincent, il padre delle bambine, si presenta sottocasa esibendo una lettera del giudice ed esercitando il diritto di vedere le sue figlie nel giorno stabilito dalla legge. Ostinata a tenerlo lontano dalla sua vita, Laetitia lo ignora e chiede addirittura a un vicino di casa di impedirgli di avvicinarsi alle bambine. Inizia in questo modo una giornata caotica e una battaglia aspra, che vedrà François Hollande vincitore e gli ex amanti sconfitti. Arroccati nel loro risentimento e incapaci di superare i contrasti.

9. Les rencontres d’après minuit (FRA) di Yann Gonzalez   – Matthias, Alì e Udo sono creature immortali. Durante la notte attendono alcuni amici per un’orgia; li raggiungeranno La Cagna, La Stella, Lo Stallone e L’Adolescente, ognuno con una storia da raccontare. Presentato a Cannes nel 2013, ha vinto poi al Milano Film Festival lo stesso anno.

8.Nobody’s Daughter Haewon (KOR) di Hong Sang-soo –   Haewon, triste per la partenza della madre che ha deciso di lasciare la Corea del Sud per il Canada, riprende contatto con il professore della scuola di cinema che frequenta, da cui si era da poco lasciata. La storia sembra ripartire anche se i due vengono scoperti dai compagni, ma Haewon è molto meno coinvolta di quanto invece non sia tornato ad essere il suo amante. Un incontro improvviso e una bevuta in cima ad una fortezza forse possono cambiare tutto. Tra i coreani Hong è poco truculento e più soft. Il suo cinema ha un che di Rohmeriano anche se non convince del tutto.


7. La gelosia (FRA) di Philippe Garrel  – “In bilico tra desiderio e impossibilità di governare e comprendere i sentimenti, La gelosia è l’ennesimo e ineludibile frammento di un discorso amoroso intorno alla separazione, all’esigenza irrealizzabile dei suoi personaggi di impedire la perdita e subire l’assenza. L’uomo, la donna e la bambina, figure archetipiche che assumono un ruolo centrale nelle opere dell’autore, cercano di trattenere le persone amate il più a lungo possibile, rassegnandosi poi a vederle svuotare l’armadio, preparare la valigia e infilare la porta.”

6.Lincoln  (USA) di Steven Spielberg – Film sulla vita del famoso presidente americano, ucciso per mano di un attentatore sudista. Il biopic è l’ennesima occasione per Spielberg di riflettere sullo spirito della propria nazione, sulla costruzione di uno stato e sui compromessi inevitabili del potere. Ne esce un ritratto con luci ed ombre, ingigantito dalla notevole interpretazione di Daniel Day Lewis, al suo terzo Oscar da protagonista. Film sontuoso stilisticamente, come nella migliore tradizione spielberghiana. con ampi momenti didascalici.

5. Il tocco del peccato (CINA) di Ja Zhangke – Ferzetti lo ha definito “Lirico, pulp, commosso, crudele. Bellissimo. E molto ambizioso: un film solo per abbracciare in un unico sguardo la nuova Cina.” Sono quattro storie che raccontano la Cina di oggi con tutte le sue contraddizioni e le sue fondamente, lentamente ma inesorabilmente corrotte dalla violenza.

4. Gravity (USA) di Alfonso Cuaron – Sul nostro sito Angelucci lo ha indicato come il film che cambierà la percezione che abbiamo nello spazio. La vicenda dell’astronauta Sandra Bullock che deve cercare di tornare sulla terra dopo che il suo shuttle è stato distrutto da un satellite fuori uso è stata premiata da diversi Oscar. Quello che traspare, oltre ai prodigiosi effetti speciali che ti fanno “sentire” lo spazio, è la tensione narrativa che percorre l’intera pellicola.

3. La vita di Adele (FRA) di Abdellah Kechiche – Premiato a Cannes e foriero di molte polemiche tra le attrici protagoniste e il regista, il film ha notevolmente diviso la critica che ne ha riconosciuto alcuni aspetti interessanti, ma ha anche sottolineato tempi troppo lunghi e dilatati. In Francia la critica difende il film a spada tratta. L’interpretazione delle due protagoniste ha invece ottenuto entusiastici commenti.

2. Spring Breakers (USA)  di Harmony Korine – Korine racconta l’avventura di 4 collegiali americane in una località dove si ricerca lo sballo più assoluto, la trasgressione. Dentro di loro c’è una violenza che esplica la ribellione, il rifiuto della società. A differenza dei primi film di Korine si passa da un crudo realismo (ma erano più bravi Ciprì e Maresco) all’immagine patinata dietro cui si nasconde una società malata, completamente preda della violenza. Perché poi i Cahiers lo considerino un capolavoro e lo piazzino al secondo posto, resta un mistero.

1. Lo sconosciuto del lago (FRA) di Alain Giraudie – La riva di un lago, in estate, è il punto d’incontro della comunità gay in cerca di sesso occasionale. Tra i frequentatori più assidui c’è il giovane Franck, che presto si innamora dell’uomo più ambito della spiaggia, Michel. Anche quando scopre che Michel nasconde un segreto sconvolgente, Franck sceglie di affrontare il pericolo e vivere la sua passione fino in fondo. Da un racconto quasi edonistico, molto crudo nella descrizione degli incontri sessuali, si passa poi ad un noir. Il film, però, parla della solitudine lancinante degli esseri umani.

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