I 7 magnifici Jerry (1965) USA di Jerry Lewis
Una bambina rimasta orfana deve scegliere tra i sette zii il nuovo padre. Alla fine sceglierà il buon autista che l’ha seguita per tanti anni.
La regia di Lewis è abbastanza brillante anche se cede in modo vistoso al romanticume di livello medio. Ci sono delle scene strepitose ed alcune intuizioni notevoli. I passaggi tra i diversi personaggi, però, sono meccanici e forzati dalla sceneggiatura difettosa. In particolare sono bellissime le scene dello zio galeotto e il Jerry Sherlock.
Ancora una volta emerge la visione di Lewis sulla famiglia americana, dove i legami sono quasi assenti, malefici. La forza delle persone non sta nel legame di sangue, ma in quello affettivo che si crea solo con la fiducia e l’affidabilità. Il comico americano scardina i luoghi comuni: perfida l’idea di fare dello zio clown, l’uomo più cattivo e anaffettivo dell’intero film.