Gli occhi, la bocca. Allontanare il passato

Il nostro parere

Gli occhi, la bocca (1982) ITA di Marco Bellocchio

Iniz

Giovanni, attore di successo, torna in famiglia a seguito del suicidio del fratello gemello. Il ritorno riporta alla luce le difficoltà con la madre, mentre Giovanni intreccia una relazione con la fidanzata del fratello.

Scritto con Vincenzo Cerami, è l’ottavo lungometraggio di Bellocchio. Ancora una volta è centrale la biografia del regista che si sovrappone fatalmente alla vicenda (anche lui ha infatti avuto un fratello suicida), collegando idealmente la pellicola al folgorante esordio di I pugni in tasca, come testimonia l’uso di Lou Castel come doppio feticcio dell’autore. Dopo un inizio tuonante e angoscioso, il film si dipana con difficoltà mentre racconta la necessità di una separazione con il passato e la necessità di risolvere i propri tormenti interiori. Il racconto diventa così cervellotico, perso in psicologismi poco riusciti. La scena finale tra il protagonista e la madre, però, è estremamente efficace e coinvolgente.

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