Enzo e Franco: due ricordi

La morte li ha uniti pur essendo due artisti profondamente diversi, con stili di vita e di pensiero per molti aspetti l’uno all’opposto dell’altro. Non ce ne vogliano, perciò, gli amanti di questi due cantanti se li omaggiamo insieme. Non vogliamo fare l’analisi della loro opera musicale, ma solo ricordare che hanno entrambi frequentato il mondo del cinema, anche qua con successi alterni.

Enzo Jannacci ha riversato la sua comicità surreale e lunare in interpretazioni di spessore. Come nelle sue canzoni emerge la sua milanesità. Il suo esordio avviene nel 1964 con La vita agra di Carlo Lizzani dove appare in un locale mentre canta una canzone. Monicelli lo sceglie nel 1970 per l’episodio (Il frigorifero) nel film Le coppie. La sua migliore performance è nell’opera di Marco Ferreri L’udienza (1971). Ha avuto ruoli anche in Il mondo nuovo di Ettore Scola (1982), Scherzo del destino in agguato dietro l’angolo come un brigante da strada di Lina Wertmüller (1983) e Figurine di Giovanni Robbiano (1997). La sua ultima interpretazioen è nel 2010 in La bellezza del somaro, di Sergio Castellitto, film nel quale interpreta il ruolo dell’anziano fidanzato della figlia adolescente dei protagonista. Bellissime anche le colonne sonore di film come Romanzo popolare di Monicelli (1974) realizzata insiema all’amico Beppe Viola, indimenticabile giornalista Rai scomparso prematuramente nel 1982.

Franco Califano ha, invece, percorso altre vie: la commedia, il noir all’italiana, giocando sulla sua immagine di duro dal cuore tenero, borgataro ma pieno di malinconia e poesia. I suoi film non sono indimenticabili, non sono segnati come fondamentali per la storia del cinema, anzi. Certamente, Califano ha dato molto di più alla musica piuttosto che alla settima arte. Però, va ricordato ed omaggiato.

Potrebbe piacerti anche...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Email