Cenerentola a Parigi. Classe

Il nostro parere

Cenerentola a Parigi (1957) USA di Stanley Donen

La rivista di moda Quality è alla ricerca di un nuovo volto, che riesca a far sognare di nuovo le donne americane. Il fotografo Dick Avery ilo trova in Jo Stockton, una timida e intellettuale bibliotecaria, filosofa ispirata dal professor Flostre. La giovane si lascia convincere de parte per Parigi nella speranza di incontrare il suo mito. Durante i servizi fotografici però si innamora di Dick. Quando Jo incontra il professore, Dick, gelosissimo, le fa una scenata. Il litigio spezza la coppia e rovina la presentazione della rivista. Quando scopre che Flostre è più interessato alle sue grazie che alla sua persona, capisce chi ama per davvero.

Stanley Donen crea una macchina perfetta per irrobustire il mito di Audrey Hepburn. Eterea e fasciata dai vestiti straordinari di Givenchy e Edith Head (8 Oscar e 35 nomination durante la sua carriera), nonchè fotografata da Richard Avedon, la Hepburn balla, sorride e piange creando fortissima empatia. In effetti, è lei al centro dello schermo e non Fred Astaire, ormai sessantenne, che balla sempre con grazia e stile ribadendo i clichè legati al suo personaggio che sono decisamente indeboliti dai trent’anni di differenza.

La sceneggiatura è abbastanza semplice e piena di romanticume basato su stereotipi ma poco conta di fronte alla straordinaria opulenza dei costumi e dei colori della prima parte. La costruzione dell’immagine, la ricchezza cromatica e le scenografie scoppiettanti sono la vera forza del film che cala proprio nel passaggio a Parigi dove la parola (come detto, anacronistica) soverchia la forma. Donen ha il merito di assemblare con stile personale tutti questi elementi. Da segnalare infine Kay Thompson he normalmente lavorava come direttrice d’orchestra per le musiche, ma qua fantastica attrice nella parte di Maggie Prescott. E’ brava a recitare, balla e canta benissimo: un vero talento. Se Hepburn è più magnetica di Astaire, la Thompson mette in riga tutti durante i numeri.

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