Mon oncle – Tecnologia surreale

Il nostro parere

Mon Oncle (1958) FRA di Jacques Tati

Il piccolo Gerard è diviso tra la monotonia tecnologica della sua casa ultramoderna e lo spirito anarchico e antico dello zio Hulot. Sua mamma e il marito cercano di cambiare Hulot inserendolo nel mondo del lavoro come un classico borghese. Ma lui, e il destino, non vogliono saperne.

Riuscita satira sociale sulla modernità che avanza contro il passato agreste e molto più umano: una contrapposizione molto cara a Tati che ne ha fatto un tema essenziale nella sua opera. La civiltà delle macchine viene vista e rappresentata come disumanizzante e viene ridicolizzata con una serie azzeccata di gag. Tati/Hulot è un novello Charlot che rischia di essere stritolato dalle macchine moderne. Comunque di esse non capisce la logica, affidandosi al gesto e alla comunicazione.

Premio speciale a Cannes e Oscar per il miglior film straniero.

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