Alla riscoperta del cinema muto – Il Ladro di Bagdad

Il ladro di Bagdad (The Thief of Bagdad) è un film del 1924 diretto da Raoul Walsh.

L’American Film Institute lo ha inserito alla posizione numero 9 nella categoria fantasy della classifica AFI’s Top 10.

Trama

Dopo essersi intromesso nel palazzo reale del Califfo, Ahmed, il ladro di Bagdad, incontra per la prima volta la bellissima principessa e se ne innamora perdutamente. Il criminale finge di essere un principe e la giovane ricambia le sue attenzioni. Il ragazzo però comincia a provare sensi di colpa e, confessandosi con un santone, scopre di dover impossessarsi di un forziere per essere assolto dai propri peccati. La versione italiana è accompagnata dalle musiche degli Avion Travel

Produzione

Il film venne girato a West Hollywood a The Lot – 1041 N. Formosa Avenue, prodotto dalla compagnia di Douglas Fairbanks. Il budget arrivò all’incredibile (per l’epoca) somma di 2 milioni di dollari: fu il più ambizioso e ricco di tutti i film di Fairbanks. Una squadra di scenografi di grande professionalità, capitanata da William Cameron Menzies, edificò un magnifico set dai toni orientali, con minareti e palazzi che ricreavano una Bagdad da Mille e una notte. L’idea originaria per il film fu ispirata a Fairbanks dalla visione di uno dei tre episodi che componevano Destino di Fritz Lang, film che l’attore/produttore aveva visto durante un suo soggiorno europeo. La schiava mongola, spia del principe mongolo, era interpretata dall’allora sedicenne Anna May Wong, che diventò poi una popolare star hollywoodiana, cui saranno affidati molti ruoli di vamp esotica come quello della compagna di Marlene Dietrich in Shanghai Express.

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