Rosanero (2022) ITA di Andrea Porporati
Totò, quarant’anni, è un boss della criminalità organizzata a Napoli, mentre Rosetta frequenta le elementari e ha dieci anni. Quando Totò viene colpito al petto da un proiettile, Rosetta cade da un’altalena e batte la testa. Entrambi finiscono in coma.
Il solito scambio di identità genera un tourbillon di equivoci. L’idea non è particolarmente originale se non per il coinvolgimento di un camorrista che si trova nel corpo di una bambina e viceversa. Salvatore Esposito rifa il suo personaggio di Fargo strabuzzando gli occhi e scimmiottando consapevolmente Gomorra. Tuttavia è quando si finge bambina che si rivela più interessante. In entrambi i casi è sopra le righe ma se fa il verso a se stesso senza grande successo nel ruolo del delinquente, sorprende con un registro comico azzeccato
Il film è abbastanza modesto (anche se va segnalato il personaggio di Antonio Milo) perchè non riesce a tenere il metraggio se non con grandi cadute ma mostra una ingenuità che diverte.